Biografia Claudio Baglioni

Il cantautore di maggior successo della storia della musica leggera Italiana con oltre 60 Milioni di copie vendute, tra cui Questo piccolo grande amore del 1972 uno dei primi concept album della storia, di cui l’omonimo brano fu premiato come «canzone del secolo», l’album La vita è adesso del 1985, il disco più venduto di tutti tempi in Italia e il disco Oltre del 1990 considerato il suo «album capolavoro» primo atto della Trilogia del tempo continuata dai successivi Io sono qui (1995) e Viaggiatore sulla coda del tempo (1999).

Rinnova anche la musica dal vivo, stabilendo record superiori a un milione di spettatori con i tour Alè-Oò del 1982 e Notti di note del 1985. Nel 1986 con il tour Assolo è il primo artista a realizzare un giro di concerti esibendosi completamente da solo accompagnato da tastiera, chitarra e percussioni collegati ad un sistema MIDI di sintetizzatori.

Il concerto del 3 luglio 1991 Oltre una bellissima notte è il primo concerto nella storia ad essere stato realizzato con il palco al centro e aperto in ogni direzione con il pubblico che lo circonda, premiato dalla rivista statunitense Billboard come «miglior concerto dell’anno al mondo»; il 6 giugno 1998 invece segna il record di affluenza più alto di sempre in un singolo evento allo stadio Olimpico di Roma, quasi 100.000 spettatori, sempre con la concezione del palco al centro. Nella notte del 31 dicembre 1999 esegue un concerto in Piazza San Pietro a Città del Vaticano in presenza di 300.000 persone incluso papa Giovanni Paolo II, unico concerto di musica pop mai svoltosi in quella sede.


Gli inizi

Claudio Baglioni nasce a Roma il 16 maggio 1951, figlio unico di Riccardo Baglioni, maresciallo dei Carabinieri, e di Silvia Saleppico, sarta. Trascorre l’infanzia nel quartiere di Monte Sacro, la famiglia si trasferirà poi nel quartiere Centocelle dove passerà la sua adolescenza.

Segue sin da piccolo lezioni di pianoforte e nel 1965 riceve in regalo dai genitori la sua prima chitarra e inizia a suonare le prime canzoni; il suo look di quegli anni: maglioni neri a collo alto, occhiali spessi, aria da intellettuale gli causa, da parte degli amici di quartiere, il soprannome ironico di “Agonia”, compone una suite musicale basata su una poesia di Edgar Alan Poe, uno dei suoi scrittori preferiti, intitolata Annabel Lee.

Nel 1969 scrive la sua prima canzone, di cui ne compone testi e musica; Signora Lia, una canzone comica che racconta l’infedeltà coniugale di una signora, col tempo la canzone diventerà un cult della musica leggera italiana nonostante il suo scarso successo iniziale. La canzone sarà incisa nel suo primo 45 giri Una favola blu/Signora Lia, che presenta il suo primo album uscito l’anno successivo; Claudio Baglioni andato al macero per via dello scarso successo. Inizialmente però per Claudio la musica non è l’obiettivo principale al quale preferisce proseguire gli studi di architettura, la sua vera passione.

Gli Anni ’70: il successo

All’inizio del 1970 il successo è ancora lontano, l’aria da intellettuale che affronta temi ironici e tristi non porta fortuna al cantautore. Nel 1971 il giovane Claudio cambia completamente la sua immagine musicale e il suo look.

Il Baglioni 20enne si presenta con delle camicie a fiori colorate, bracciali al polso e capelli lunghi e ondulati con il ciuffo davanti al viso privo di occhiali. Esce quindi il suo disco di ripartenza; Un cantastorie dei giorni nostri che presenta alcuni brani del precedente disco ma altri nuovi, come Io una ragazza e la gente che descrive il nuovo Baglioni più come figlio dei fiori e non più intellettuale, con una musicalità vivace e testi che parlano di libertà.

Nel 1972 esce il disco che porterà Baglioni al successo; Questo piccolo grande amore. Un concept album, quindi un lavoro discografico in cui ogni brano presente nel LP è collegato a formare un racconto, che narra la storia d’amore di due ragazzi. Proprio come Baglioni si discosta dalla moda del momento, di cantare canzoni politiche, scrivendo un disco d’amore, il protagonista dell’album analogamente scapperà all’inizio della storia da una manifestazione politica, tre le urla e gli scontri fra polizia e giovani in Piazza del popolo, creandosi la sua storia d’amore con una ragazza incontrata in un bar. La storia è tutta dichiaratamente ambientata nella città di Roma e nei suoi luoghi più famosi che vengono citati, anche nei titoli stessi dei brani, e che fanno da sfondo alle scene, non a caso infatti la copertina del disco rappresenta un disegno raffigurante il giovane Claudio e la compagna Paola di fianco al Tevere. I testi dei brani sono principalmente caratterizzati da un linguaggio gergale e diretto.

L’album e il 45 giri scalano immediatamente le classifiche arrivando a vendere oltre il milione di copie, ad oggi il singolo Questo piccolo grande amore è il più venduto di sempre in Italia con 20 milioni di copie e verrà poi premiato nel 1985 come canzone italiana del secolo, il disco conta invece circa 1,5 milioni di copie. Nel 1973 va in onda uno sceneggiato nella trasmissione televisiva Tutto è pop dell’opera di Baglioni recitata e cantata.

Nel 1973 il giovane Baglioni si trova ad affrontare la “sindrome dell’opera seconda” portando a compimento un nuovo concept album di successo. Dopo il successo dell’anno precedente, realizza Gira che ti rigira amore bello; un concept album, che vede Baglioni immerso in un viaggio, sia fisico che di ricordi; tra amori perduti e amori mai avuti insieme alla sua compagna di viaggio Camilla; la sua Citroën 2Cv gialla, che a fine disco l’artista brucerà per simboleggiare la fine della sua adolescenza, una fine degna di una vera e propria compagna di viaggio, da preferire al destino dello sfasciacarrozze, oltre che a segnare uno spartiacque tra il giovane Claudio studente di architettura e il cantautore di fama nazionale che da lì in poi l’Italia conoscerà. Del disco viene realizzato anche un film che fa da videoclip a tutti i brani della storia a formare un film, è la prima volta nella storia che viene realizzato un lungometraggio basato sulla base su intero disco musicale

Nel 1974 compone il disco E tu… registrato a Parigi insieme a Vangelis, tastierista del gruppo Aphrodite’s Child, che indirizzerà Baglioni verso uno stile più folk rock. Il disco però non è un concept-album come i precedenti due, le canzoni sono esperienze di vita del cantautore che si apre in un modo più autobiografico e intimo, i testi risultano più descrittivi e dettagliati. Rimane per sedici settimane consecutive primo in classifica, invece il brano che da il nome all’album vince il Festivalbar, diventando un brano simbolo degli anni 70.

Nel 1975 pubblica Sabato pomeriggio e ritorna l’idea del concept-album ma in maniera diversa, ad unire i brani tra di loro è infatti un filo conduttore che è il tema dell’attesa. Il titolo dell’album si ispira alla poesia Il sabato del villaggio di Giacomo Leopardi e i poemi crepuscolari. Il disco, a parte la title-track posta simbolicamente alla fine, si apre e si chiude rispettivamente con i brani: Aspettare… e …Ed aspettare. 

Nei tempi successivi all’uscita del disco Baglioni inizia ad allontanarsi sempre di più dalla casa discografica, la RCA, che lo vuole continuamente a lavoro per sfornare un disco all’anno. Si prende quindi un anno dove girerà il Sud America, dove grazie alla collezione di brani ricantati in spagnolo Sabato por la tarde riscuote molto successo, realizzando alcuni concerti. Qui nasceranno le prime bozze per alcuni brani che inserirà nel disco successivo Solo pubblicato nel 1977, primo disco in cui realizza testi, musica e produzione completamente da solo. Sempre concept-album, filo conduttore dell’intero disco è, come da titolo, il tema della solitudine. Come disse in un intervista lo stesso Baglioni l’album Solo è il primo in cui si assume totalmente la paternità non solo delle sue canzoni ma anche del suo cammino; decide di sbagliare andando avanti senza una direzione anche al rischio di deragliare da qualche altra parte, è infatti un primo momento in cui va a sfumare una certa adolescenza musicale, un disco introspettivo sulla solitudine.

Nel 1978 la casa discografica CBS offre un miliardo di Lire al cantautore 27enne, per diventare l’etichetta musicale ufficiale di Baglioni e di tutti i suoi lavori da li in avanti. Esce cosi nel 1978 il disco E tu come stai?, un disco elegante con sonorità stereo e più moderne che vede 9 brani raccontare varie storie d’amore. Il disco avrà un grandissimo riscontro con il pubblico, ma qualche mese dopo la RCA farà ritirare tutte le copie del disco citando in tribunale Baglioni per essere passato ad un’altra etichetta discografica mentre era ancora sotto contratto dalla prima, ma dietro la scelta di Baglioni si cela il diritto dei lavoratori che quindi vincerà la causa, e il disco verrà rimesso in commercio, destinato a superare il milione di copie. Nel 1979 viene reso ufficialmente pubblico il matrimonio tra Claudio e Paola.

Gli Anni ’80: la consacrazione

Nel 1981 Baglioni ritorna sulle scene alla soglia dei 30 anni con il disco che segna la sua maturità artistica: Strada facendo. L’album è un lavoro di sonorità Rock e Synth pop realizzato con l’arrangiatore Geoff Westley, contiene 12 tracce, di cui 8 sono brani e 4 sono degli intermezzi eseguiti solo con voce e chitarra da Baglioni che formano una sorta di biografia cantata in versi.

Trent’anni significa bilanci e il concetto del disco è infatti quello della strada, del parallelismo tra l’io e gli altri, tra gli intermezzi intimi del cantautore e le canzoni che raccontano di esperienze comuni a tutti (ViaNotti, Fotografie) o di argomenti di attualità come per esempio la controversa Ragazze dell’est o I Vecchi

Nello stesso anno parte un mini tournèe realizzata nei Palasport, composta da 15 date. La grande richiesta di vedere il cantante in live e il grosso successo riscosso dal disco portano il cantautore e i collaboratori a realizzare un qualcosa mai fatto prima in Italia, un intero tour con concerti realizzati nelle grandi piazze e nei grandi stadi d’Italia, nel 1982 Baglioni a soli 30 anni è il primo artista ad esibirsi in un giro di concerti così grande, che totalizzerà un milione e mezzo di spettatori totali. Durante uno dei concerti il pubblico si unirà in un coro che Baglioni accompagnerà con il pianoforte e voce; Alé-oó che diventerà il nome del tour.

Nel Maggio del 1982 compiuti 31 anni, Baglioni diventa padre del suo primo e unico figlio Giovanni, a cui dedicherà il brano di enorme successo Avrai scritto in un solo giorno e registrato negli studi di Paul McCartney. Nell’Ottobre del 1982 termina il tour con il concerto finale a Piazza di Siena a Roma, a cui accorrono oltre 180mila spettatori, registrato e trasposto nel primo disco in live del cantautore; Alé-oó.

Nel 1984 si esibisce all’Arena di Verona, per la prima volta completamente da solo, con il pianoforte, nonostante il diluvio e la forte pioggia di quella sera il cantautore porterà al termine il mitico concerto.

Nel febbraio del 1985 Claudio Baglioni ritorna sulle scene, invitato al Festival di Sanremo per esibirsi con la sua Questo piccolo grande amore, decretata “Canzone del Secolo” a seguito di un sondaggio fatto nella trasmissione Fantastico dove erano in gara le più importanti canzoni Italiane, votate da quasi 11 milioni di Italiani. Baglioni si presenterà a Sanremo completamente diverso; i capelli lunghi, la camicia aperta e i jeans lasciano spazio a un Baglioni più adulto ed elegante, con un taglio di capelli corto e ordinato e un vestito con giacca e camicia.

Baglioni si esibirà da solo con un assolo di pianoforte e voce, dato che allora non era presente l’orchestra al Festival e tutti i cantanti in gara si esibivano in playback. L’esibizione di Baglioni, l’unica in live, che tocca note altissime sconvolgerà l’intero Ariston che si alzerà in piedi in una standing ovation per Baglioni che timidamente si alzerà dal pianoforte alla fine dell’esecuzione per ricevere il premio del secolo, conferitogli da Pippo Baudo.

Nel giugno del 1985 esce il disco più atteso di Baglioni, i fan aspettano il suo ritorno con un’incredibile impazienza – pare che i negozi di dischi esponessero il cartello “è arrivato il disco di Baglioni”: La vita è adesso che consacra Baglioni una volta per tutte segnando un record di 27 settimane consecutive (6 mesi) primo in classifica e totalizzando 1.200.000 copie in soli 6 mesi. Ad oggi è il disco più venduto di tutti i tempi in Italia, con oltre 5 milioni e mezzo di copie. Il disco è il racconto di un’intera giornata, tutto raccontato da un preciso punto di vista (il Bar che si affaccia su Roma) che comprende un campionario vasto di umanità, ma soprattutto uno sguardo su un unico ambiente; la città di Roma evocata ma mai dichiaratamente citata, prendendo in riferimento una sola unità di tempo; l’arco di una giornata ipotetica ma che rappresenta tutta la vita. Un concept che quindi affonda nell’unità di spazio-tempo del teatro di Aristotele, raccontando di un tempo e di un luogo che rappresenta tutti gli altri, trasferendola all’interno dell’originale punto di vista “cinematografico” contemporaneo; uno sguardo che guarda da un preciso punto di vista e decide di volta in volta cosa osservare, il tutto all’interno di un contesto dichiaratamente anni Ottanta, quindi con uno sguardo anche sociologico sulla società italiana del tempo.

Nello stesso anno parte il tour Notti di note nei grandi stadi d’Italia che si conclude con il concerto finale allo Stadio Flaminio di Roma, con quasi 70mila spettatori presenti e mandato in diretta RAI, è il primo concerto della storia della musica leggera Italiana trasmesso in diretta televisiva.

Sulla scia del successo del disco appena uscito e della tournè nel 1986 nasce un’idea unica nel panorama della musica internazionale, la storia dice che Baglioni si trovasse in una casa in affitto in campagna, lì trovò una vecchia chitarra customizza come in fondo facevano i bluesmen, e si mette a suonare tutte le canzoni nude e crude.

Quindi gli viene in mente di fare un disco suonato, tutto da solo, manipolando le esecuzioni per dimostrare che quello che fa è a grandi livelli. Il MIDI viene usato in maniera effettivamente innovativa: laddove Howard Jones, il primo a fare un midi live in assoluto, usava dati preregistrati, Claudio è invece il primo al mondo a suonare tutto in diretta, splittando suoni anche su ciascuna corda della chitarra (midizzata), producendo dalle basi ritmiche ai sintetizzatori tutto in un solo momento col solo gioco up and down delle dita. Coperto di pad, riesce anche a fare delle batterie usando i gomiti e il petto. Ovviamente suona anche tutti i sintetizzatori, anche essi vivisezionati. Iniziano così una serie di concerti negli stadi. Nello stesso anno esce il secondo disco live della sua carriera; Assolo registrato durante la tappa di Milano allo stadio Giuseppe Meazza con quasi 110.000 spettatori e a Genova allo stadio Luigi Ferraris.

l live è un triplo disco che contiene l’inedito il sogno è sempre registrata da solo con il solo pianoforte in mezzo allo stadio alla fine dell’ultimo concerto della tournée, in assenza di pubblico. 

Nel 1987 pubblica il libro Assolo Non Solo, si tratta di un documento che testimonia la complessità e il lavoro di studio che si celava dietro l’ambizioso progetto, con fotografie inedite dell’artista e gli spartiti dei brani presenti nel disco. Dopo di chè Baglioni si ritirerà in un silenzio artistico, il più lungo e difficile momento artistico e personale di Baglioni. Nello stesso 1987 iniziano ad arrivare i primi gossip su una crisi di matrimonio tra il cantautore e la moglie Paola. Intorno al 1988 che iniziano a trapelare alcune notizie ufficiose circa la preparazione fattiva del futuro disco: sembra che l’artista stia registrando negli studi Real World di Peter Gabriel, a Londra; in estate, un numero di Topolino dedica alcune pagine al cantautore, svelando il presunto titolo dell’ellepì che, si dice, dovrebbe chiamarsi A presto. L’attesa inizia a essere febbrile ma non è corroborata da alcun seguito concreto.

Nel 1988 Baglioni viene scelto come unico rappresentante italiano del tour Human Right Now organizzato da Amnesty International nella tappa di Torino dell’8 settembre, insieme a Peter Gabriel, Bruce Springsteen e Sting. Ma durante il concerto, in contrapposizione agli spalti dello stadio comunale di Torino gremiti di fan del cantautore che lo applaudono, c’è invece una parte di pubblico sotto al palco che contesterà Baglioni, forse perché non considerato all’altezza degli altri artisti presenti in quella serata. Nonostante questo Baglioni porterà a termine il concerto.

 Nel 1989 escono le prevendite del nuovo album presentato con il titolo di Un mondo più uomo sotto un cielo mago con una brochure ad ante con il cielo rosso-blu in tramonto. Nel frattempo è un momento difficile professionale e privato per Claudio Baglioni, nello stesso anno viene fotografato di nascosto da Novella 2000 con la nuova compagna Rossella Barattolo, conosciuta nel 1987. Il disco annunciato dalla CBS subisce vari ritardi e viene continuamente rimandato, Baglioni in un momento di pentimento decide di strappare tutti i testi e riscriverli completamente da capo.

Gli Anni ’90: la trilogia e le innovazioni

Nel novembre del 1990 esce Oltre. Considerato il capolavoro della discografia del cantautore, è un doppio album composto da 20 brani che abbracciano la World Music con la partecipazione di artisti internazionali del calibro di Paco de Lucía, Youssou N’Dour, Pino Daniele, Mia Martini e tanti altri. Secondo la versione più romanzata (e affascinante) della sua storia, pare che a Baglioni venne l’idea di scrivere l’opera colossale dopo i fischi ricevuti sul palco del concerto per Amnesty organizzato a Torino nel 1988. 

Il disco è una lunga storia basata su un poema enorme scritto da Baglioni stesso chiamato guscio, presente nel cofanetto del disco per i 500.000 fan che lo prenotarono l’anno precedente. Definito come un album magico Baglioni lo presentò come un disco dall’origine verso l’origine, dove il protagonista va alla ricerca delle sue origini senza sapere quale sia la sua meta (l’uomo in cerca del suo destino), una sorta di monologo interiore basato sul flusso di coscienza che vede protagonista Cucaio alter-ego di Claudio, di cui si traccia una sorta di biografia a ritroso. Diviso in quattro parti rappresentati dai quattro elementi della natura; acquafuocoterra e aria. Cucaio non è altro che l’uomo che rappresenta l’intera umanità e che vive le sue avventure per poi arrivare a vivere la pienezza dell’esistenza e quindi oltre.

«Cucaio è la parte magica del disco, di questo cielo mago che non è qualcosa di impalpabile, ma è terreno. Cucaio è l’uomo che non sa pronunciare bene il proprio nome, che non sa da dove tragga origine né dove stia andando; quali siano le sue ansie, i suoi problemi e le sue gioie. Credo esista, nella vita di ognuno, una parte umana e una magica: la prima è quella che soffre di più, perché nel tentativo di confrontarsi con la seconda sa di non poterla emulare. Cucaio è questo, e rappresenta il momento in cui, oltretutto, lo si deve abbandonare per passare oltre.»

Claudio Baglioni nell’intervista al MCShow del 1990

Il disco è un punto di rottura per la discografia di Baglioni, che segna un vero e proprio spartiacque tra la precedente produzione musicale del cantautore e ciò che ne seguirà. Infatti inizialmente dal grande pubblico il disco, già complesso di suo, riceverà fredde accoglienze, ma sarà anche il momento in cui i critici musicali inizieranno a lodare Baglioni per il colossale lavoro, Oltre infatti sorprese i critici musicali e i giornalisti italiani. Poco a poco i brani del disco prenderanno sempre più piede e fama, e l’attesa del ritorno sul palco di Baglioni si fa grande.

Dopo aver presenziato nel programma televisivo Fantastico, prima a dicembre 1990 in collegamento dalla sua villa in Anseodonia dove presenta il brano Dagli il via con la band improvvisata nella taverna della casa, poi nel Gennaio del 1991 direttamente nello studio del programma presentando altri tre brani del disco accompagnato dalla band, nei primi mesi del 1991 Baglioni e i suoi musicisti decidono di realizzare una serie di concerti a sorpresa nei locali e discoteche di varie città italiane che culmina con il concerto a sorpresa a Roma il 16 marzo 1991 realizzato sopra un camion in movimento che girava le periferie della città, inseguito da migliaia di fan.

Il 3 luglio 1991 Claudio Baglioni ritorna con il concerto Oltre una bellissima notte allo stadio Flaminio di Roma che eletto “Miglior concerto dell’anno nel mondo” dalla rivista inglese Billboard grazie all’innovativa concezione del palco, posizionato al centro dello stadio e aperto in ogni direzione

Nel 1992 parte il tour Oltre il concerto sempre con la struttura del palco al centro nei palasport, il tour sarà un successo. Il tour viene documentato nel disco live Assieme caratterizzato da un taglio prevalentemente estivo con una copertina dai colori sgargianti e solari e nuovi arrangiamenti più movimentati, a novembre dello stesso anno uscirà la controparte invernale AncorAssieme, Baglioni spezza cosi in due cd la lunga tourneè dopo il complesso e innovativo doppio album in studio Oltre.

Nel 1995 esce Io sono qui. Baglioni ritorna sulle scene con un ambizioso progetto condito da operazioni di marketing studiate al millimetro.

Il disco è strutturato come se fosse un film con un inizio, una fine, l’intermezzo e poi primo, secondo, terzo e quarto tempo che anticipano le canzoni successive descrivendole come scene cinematografiche. Il tema del disco gioca intorno al dualismo attori e spettatori, dove tutti siamo protagonisti della nostra vita e della vita degli altri, dove indossiamo ogni volta una maschera diversa.

Il 23 settembre, giorno di uscita del disco, la canzone omonima del brano viene presentata con un videoclip in prima serata su Canale 5. Per pubblicizzare l’uscita del disco Baglioni realizza anche un concerto a sorpresa a Castelluccio di Norcia, spuntando lì con un camion giallo e accompagnato da troupe e band, al concerto, che era già stato accennato in qualche articolo di giornale, accorrono tantissimi fan. L’idea dei concerti a sorpresa continua poi con quello a Siena durante la marcia della pace e quello a Ostia sul lungomare di Roma. Il giro di concerti prende il nome di Tour Giallo, che apre i tour dei colori, il giallo viene scelto in questo caso perchè il colore dell’improvvisazione.

Nel gennaio 1996 parte il Tour Rosso, se il nucleo e l’idea del Tour Giallo è l’improvvisazione e la semplicità per il secondo tour che continua la scia della trilogia dei colori, non è così. Il Rosso è sinonimo di spettacolarità, di teatro, di magia, rosso come il colore delle tende dei teatri e il colore delle passerelle cinematografiche. Dal punto di vista della struttura la particolarità della tourneè è che non esistono barriere tra il pubblico e il concerto, tra gli spettatori e gli attori, e non è nemmeno presente un palco, infatti al centro del palasport sono presenti quattro pedane e un pavimento tapis roulant con attorno tutti i posti che circondano il centro della scena. Queste presenze sceniche, i ballerini, e un Baglioni che corre e salta mentre canta, rendono il concerto un viaggio visivo rendendo quei palasport di modeste dimensioni un mondo infinito che apparentemente si muove e cambia continuamente. Il tour realizzò il record di spettatori e di ripetizioni dei concerti, con 51 repliche venne considerato come il tour infinito, partito a gennaio e finito ad aprile del 1996. Nello stesso anno esce il VHS Baglioni nel Rosso che documenta il tour.

Sempre nel 1996 per concludere il giro di tourneè Baglioni riprende l’idea del camion, vengono quindi realizzati dei concerti nei grandi spazi all’aperto nei quali vengono montati due camion gialli che si aprono diventando dei palcoscenici con palco frontale, vengono realizzati così quattordici concerti che prendono il nome di Tour Giallo Elettrico, insieme al Tour Rosso attraverso lo snodarsi delle tracce si basa l’album dal vivo Attori e spettatori.

Nel 1997 Baglioni si lancia nell’avventura di un programma televisivo con Fabio Fazio conducendo Anima mia, un programma dove si rivivevano gli anni ’70 attraverso brani famosi e sconosciuti, e ospiti dei telefilm del tempo. Il nome prende spunto dall’omonima canzone del Cugini di Campagna che Baglioni canterà durante la trasmissione. Buona parte dei brani cantanti nel programma sono racchiusi nel disco di cover Anime in gioco, che si apre con Fabio Fazio che scherzosamente grida a Baglioni; “fermo Claudio… sei rovinato!” giocando sull’assurdità di un mito come Baglioni finito a cantare vecchi successi anni 70.

Per il centesimo anniversario della FIGC viene chiamato a scrivere su commissione un inno per la nazionale Italiana di calcio; Da me a te che Baglioni presenta e canta a Parma in anteprima in occasione dell’amichevole Italia-Paraguay.

Nel 1998 realizza un tour negli stadi, sempre con la concezione del palco al centro, nelle città di Roma, Milano, Palermo e Napoli: Su Rai 2 vengono trasmessi in diretta i concerti dell’Olimpico di Roma (100 000 spettatori) e di San Siro a Milano (85 000 spettatori). Il tour Da me a te termina con numeri trionfali, infatti il totale degli spettatori paganti nei cinque concerti-evento supera 380 000. Il concerto del 6 giugno 1998 detiene tutt’ora il record di numero spettatori più alto di tutti i tempi per un evento sia sportivo che musicale nella storia dello stadio Olimpico.

A fine 1998 esce la raccolta A-Live, un antologia dal vivo del cantautore, il CD contenente tre dischi presenta alcuni brani dei precedenti album in live del cantautore; Alé-oó, Assolo, Assieme, Attori e spettatori, e nel terzo disco i live delle ultime tappe negli stadi del tour Da me a te

Nel 1999 esce Viaggiatore sulla coda del tempo un disco innovativo che affronta il tema della fine del millennio e delle nuove tecnologie, parallelamente alla storia di un viaggiatore verso questo futuro ignoto. Considerato uno tra i progetti più ambiziosi, complessi e colti dell’intera opera discografica del musicista, segna il passaggio del millennio attraverso un viaggio tra spazio e tempo di un viaggiatore. Siamo alla vigilia di un triplice, importante, passaggio: in un’unica notte (il 31 dicembre del ’99), infatti, cambieranno anno, secolo e millennio. Una data dalla fortissima portata evocativa, nell’approssimarsi della quale Baglioni si sente spinto a indagare in profondità il rapporto dell’uomo con se stesso e, soprattutto, con il tempo oltre a quell’equilibrio, mai facile da individuare e sempre precario, tra passato, presente e futuro. Dodici canzoni per un “concept album”, che descrive l’intera parabola di un viaggio attraverso il tempo, alla ricerca di sé. Un viaggio partendo per il quale ci viene chiesto di non confondere il percorso con la meta e di non preoccuparsi del fatto di “non sapere bene dove andare”. L’obiettivo, infatti, non è arrivare, ma viaggiare. L’album vende oltre mezzo milione di copie in un solo mese.

Baglioni dichiarerà che i tre dischi degli anni 90 compongono la Trilogia del tempo, i dischi infatti sono collegati tra loro e rappresentano rispettivamente il passato (Oltre, 1990), presente (Io sono qui, 1995) e futuro (Viaggiatore sulla coda del tempo, 1999).

Gli Anni 2000: la ricerca scenica

Nel 2000 inizia il Tour blu che promuoveva il disco dell’anno precedente, il giro di concerti è caratterizzato da un taglio futuristico come il disco del 1999 con schermi di proiezione e luci laser, i concerti incominciavano con una sorta di ologramma tridimensionale che aveva le sembianze di un viso robotico di nome Claud; un alter ego dell’artista che annunciava di venire dal futuro e tra una canzone e l’altra compariva per raccontare la sua storia affiancata da pensieri e messaggi dal futuro, l’immagine virtuale cita che fin quando la sua musica verrà ascoltata il viaggiatore non sarà partito invano, realizzato nei palasport con la concezione del palco al centro.

Nell’estate del 2000 Baglioni torna in una dimensione più classica alla ricerca di una nuova impostazione scenica e musicale con il tour Sogno di una notte di note, dal quale è tratto un album live. Il tour vedeva l’artista esibirsi nei teatri greco-romani all’aperto rivisitando le proprie canzoni in chiave acustica con palchi costruiti in legno e presenze di oggetti e strumenti Seicenteschi, epoca richiamata anche nel dentro copertina del disco che presenta gli schizzi delle invenzioni di Leonardo Da Vinci e dal sottotitolo dello stesso tour che richiama l’opera di William Shakespeare, Sogno di una notte di mezza estate che Baglioni cita nel prologo del live.

Nel 2001 inizia il giro di concerti Incanto tra pianoforte e voce nei teatri dove si esibisce con il solo pianoforte, è il primo artista a portare la musica popolare nei teatri di tradizione. Il tour totalizza oltre 60 date. L’ultimo concerto realizzato al Teatro San Carlo di Napoli fu registrato e mandato in differita su Tele+, gli incassi di quest’ultimo concerto furono devoluti in beneficenza.

Nel 2003 torna con l’album in studio Sono io – l’uomo della storia accanto che segna la svolta di un Baglioni maturo, arrivato alla pace dei sensi e dei consensi, dove abbandona lo stile complesso ed ermetico della trilogia anni Novanta, affrontando i temi con amore. Nell’estate dello stesso anno parte il tour Tutto in un abbraccio realizzato nei grandi stadi con il palco al centro che si estende per tutto il campo prendendo la forma di un ponte che attraversava tutto lo stadio con la partecipazione di centinaia di performes, nelle città di Ancona, Milano, Padova, Firenze, Roma che fu registrata e ne uscì il DVD, infine a Napoli e il tour termina con il grandissimo concerto a Catania.

Sempre nell’estate 2003 da il via al progetto O’ Scià un evento musicale che si svolgeva nell’isola di Lampedusa (isola nella quale Baglioni possiede una villa sul mare dal 1999) con cadenza annuale ogni estate per qualche giorno Baglioni si esibiva su di un palco montato sulla spiaggia affiancato da vari artisti, attori e intrattenitori, l’ultima edizione fu nell’estate del 2012.

Tra il 2004 e il 2005 continua la ricerca scenica e parte un doppio tour la cui prima parte, intitolata Crescendo, si svolge nei palasport col palco al centro e una struttura scenica con pedane in continuo movimento, mentre la seconda parte, chiamata Cercando, si svolge in grandi auditorium e spazi inusuali per la musica. Da questo tour è tratto un album live dal titolo Crescendo e Cercando, contenente un singolo inedito omonimo.

Nel 2005 esce la fortunatissima collezione Tutti qui  la prima raccolta ufficiale dell’artista, trainata dall’omonimo singolo. Sulla scia del grandissimo successo del singolo Tutti qui e della collezione di grandi successi che oggi ammonta a quasi mezzo milione di copie, parte il tour più lungo della carriera di Baglioni. Uno spettacolare tour realizzato tra il 2006 e il 2007 nei palasport con il palco al centro.

Nello stesso 2007 esce Buon viaggio della vita; l’intenzione di Baglioni con questo disco è quella di continuare a spaziare e ad andare a rincorrere una ricerca scenica e un nuovo modo di fare dischi – come fa per tutti gli anni 2000 – andando quindi a registrare più di trenta canzoni rivistate e riarrangiate da zero in uno studio di registrazione con la band e gli strumenti suonati tutti dal vivo contemporaneamente, come se fosse un live.

Nel 2009 nasce il progetto Q.P.G.A., che comprende il disco Q.P.G.A., ovvero una rivisitazione del celebre album del 1972 arricchito da nuovi inediti, il film Questo piccolo grande amore, sceneggiato proprio da Baglioni, un libro omonimo e il tour Q.P.G.A. e altri amori.

Dal 2010: le grandi celebrazioni

Nel 2010 esce il disco live Per il mondo dopo un giro di concerti in giro per tutti i continenti. terminato con il concerto al Royal Albert Hall di Londra trasmesso su Sky Uno.

Nella notte tra il 2010 e il 2011 tiene il concerto di capodanno ai Fori Imperiali a Roma, in collegamento con la Rai, alla serata accorrono oltre 300.000 spettatori.

Nel 2012 distribuisce il disco di cover natalizie Un piccolo natale in più.

Nel 2013 a dieci anni di distanza dall’ultimo esce il nuovo album in studio Con Voi  a cui segue la doppia tournée nei palasport ConVoi Tour.

Nel 2015 per la prima volta si affianca un altro grande artista: con Gianni Morandi inizia Capitani coraggiosi – Il Tour, che dà vita poi all’album dal vivo Capitani coraggiosi – Il live, al singolo inedito Capitani coraggiosi e a due prime serate su Rai1 dal titolo Claudio Baglioni, Gianni Morandi – Capitani Coraggiosi.

Nel 2016, una volta terminata l’esperienza con Morandi, tiene un concerto di beneficienza nell’Auditorium Paolo VI trasmesso anche da Rai1, dal titolo Avrai – Concerto in Vaticano: con questo evento si raccolgono 600.000 euro destinati alle popolazioni terremotate del centro Italia e ai bambini di Bangui.

Tra il 2018 e il 2019 presenta due edizioni del Festival di Sanremo e, per festeggiare i 50 anni di carriera, esce la raccolta Al centro e vanno in scena tre concerti all’Arena di Verona che per la prima volta è aperto al pubblico nella sua interezza, con il palco al centro e gli spettatori che riempiono l’intera arena a tutto tondo, uno dei quali viene trasmesso in diretta su Rai1. Lo show diviene un vero e proprio tour nei palasport che prosegue fino alla primavera del 2019, quando esce il dvd Al centro – Arena di Verona contenente il concerto trasmesso dalla Rai e l’album dal vivo Al centro – Da una storia vera pubblicato in esclusiva con Mondadori.

Dal 2020: l’ultimo disco e gli ultimi tour

Nel 2020 esce l’album in studio In questa storia, che è la mia dove, per la prima volta affiancato da un’orchestra, affronta temi d’amore e racconta la sua vita e il suo rapporto con la musica.

Dal 2022 al 2023 realizza una serie di concerti nei teatri Italiani da solo voce pianoforte, con il tour Dodici Note Solo e Dodici Note Solo Bis interrotte nell’estate del 2022 dal giro di concerti Dodici Note – Tutti su!, realizzato con orchestra e band che fa tappa alle Terme di Caracalla, al Teatro Greco di Siracusa e all’Arena di Verona e che nel maggio 2023 arriva anche al cinema documentato con il lungometraggio Tutti su! Buon compleanno Claudio.

A settembre 2023 inizia il giro di concerti aTuttoCuore al Foro Italico di Roma, all’Arena di Verona, al Velodromo Paolo Borsellino di Palermo e all’Arena della Vittoria di Bari, continuato fino a febbraio del 2024 nelle arene indoor totalizzando 300mila spettatori, il 14 febbraio viene trasmesso in differita su Rai1 in prima serata il concerto al Foro Italico realizzato a settembre.

Sempre nel 2024 Baglioni annuncia il suo ritiro entro il 2026, concedendosi «gli ultimi mille giorni» di musica e di progetti nuovi.

Ho deciso di chiamare il mio giro d’onore. Concedetemi gli ultimi mille giorni… mille giorni ancora a cantare e suonare.

Claudio Baglioni, 2024
Claudio Baglioni nell’ultimo giro di tournée

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